di
Leonardo GERACI - 2J
I MUN,
Model United Nations, sono laboratori nei quali si simula il funzionamento
degli organi delle Nazioni Unite.
Durante i lavori centinaia di studenti, provenienti dalle
scuole della nazione ospitante, si confrontano in lingua inglese risolvendo
problemi tramite compromesso per poi giungere all'elaborazione di una soluzione.
Ogni problema viene affrontato dall'organismo competente delle
Nazioni Unite, come ad esempio la FAO, l’UNICEF o l’UNESCO, che prima propone
una soluzione, poi ne vota ogni singolo emendamento. In seguito l’organo vota
la soluzione finale per poi proporla all’assemblea dell’MUN nella cerimonia
finale in cui viene nuovamente votata.
La votazione finale prevede un relatore a favore della
soluzione e un contro relatore che, nel caso la soluzione sia ampiamente
condivisa, può anche non esserci.
L’IMUN, Italian Model United Nations, è la simulazione che viene
ospitata in Italia e che quest’anno ha visto la partecipazione di oltre 3000
studenti provenienti dalle scuole di tutta la penisola.
Ho potuto partecipare all’IMUN
2017, anche se frequento solo il secondo anno del Liceo Cannizzaro, grazie a
una borsa di studio di ICCREA, la banca per cui lavora mio parde.
All’IMUN, io ero il delegato della Bielorussia alla FAO (Food
and Agriculture Organization).
Il topic che dovevamo affrontare era “Healty Oceans Enhancing
Blue Economy”
Prima di cominciare i laboratori ci è stato richiesto di
preparare una Position Paper. La Position Paper è un documento in cui il
delegato esprime la posizione del paese che rappresenta, in relazione all’
organo di cui fa parte, che per me è stata la FAO.
Prima di affrontare l’IMUN non sapevo nulla della Bielorussia
e ho dovuto studiare molto per capirne la politica, gli interessi e le
relazioni internazionali: bisognava arrivare alle assemblee molto preparati!
A causa dei limiti
geografici della Bielorussia, che non ha sbocchi sul mare, ho dovuto concentrarmi
sull’acquacultura. Insieme al delegato delle isole Barbados abbiamo spinto
molto su questo tema facendo diventare l’acquacultura il tormentone della FAO.
Parlare in pubblico è una cosa che spaventa
molto, anche
più di dover parlare in inglese per tutto il tempo. Per me non è
stato per niente difficile perché mi ero preparato molto. Anche un po’ di
faccia tosta ha aiutato!
Far valere le idee e proposte della Bielorussia è stato
impegnativo ma alla fine sono riuscito a farle inserire nella soluzione finale.
Ho dovuto proporre un emendamento per far introdurre la questione relativa
all’acquacultura nella soluzione che alla fine è stato votato con larga
maggioranza.
Per raggiungere lo scopo del paese che rappresentavo sono
stato assistito da molti delegati che mi hanno aiutato a fare propaganda e a scrivere
il mio emendamento. In conclusione è stata un esperienza fantastica e anche
molto divertente che spero di ripetere l’anno prossimo e che auguro ad altri
studenti del Cannizzaro di fare.
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