domenica 12 febbraio 2017

La mia esperienza all'Italian Model United Nations 2017

di Leonardo GERACI - 2J
I MUN, Model United Nations, sono laboratori nei quali si simula il funzionamento degli organi delle Nazioni Unite.
Durante i lavori centinaia di studenti, provenienti dalle scuole della nazione ospitante, si confrontano in lingua inglese risolvendo problemi tramite compromesso per poi giungere all'elaborazione di una soluzione.
Ogni problema viene affrontato dall'organismo competente delle Nazioni Unite, come ad esempio la FAO, l’UNICEF o l’UNESCO, che prima propone una soluzione, poi ne vota ogni singolo emendamento. In seguito l’organo vota la soluzione finale per poi proporla all’assemblea dell’MUN nella cerimonia finale in cui viene nuovamente votata.
La votazione finale prevede un relatore a favore della soluzione e un contro relatore che, nel caso la soluzione sia ampiamente condivisa, può anche non esserci.
L’IMUN, Italian Model United Nations, è la simulazione che viene ospitata in Italia e che quest’anno ha visto la partecipazione di oltre 3000 studenti provenienti dalle scuole di tutta la penisola.
Ho potuto partecipare all’IMUN 2017, anche se frequento solo il secondo anno del Liceo Cannizzaro, grazie a una borsa di studio di ICCREA, la banca per cui lavora mio parde.
All’IMUN, io ero il delegato della Bielorussia alla FAO (Food and Agriculture Organization).
Il topic che dovevamo affrontare era “Healty Oceans Enhancing Blue Economy”
Prima di cominciare i laboratori ci è stato richiesto di preparare una Position Paper. La Position Paper è un documento in cui il delegato esprime la posizione del paese che rappresenta, in relazione all’ organo di cui fa parte, che per me è stata la FAO.
Prima di affrontare l’IMUN non sapevo nulla della Bielorussia e ho dovuto studiare molto per capirne la politica, gli interessi e le relazioni internazionali: bisognava arrivare alle assemblee molto preparati!
 A causa dei limiti geografici della Bielorussia, che non ha sbocchi sul mare, ho dovuto concentrarmi sull’acquacultura. Insieme al delegato delle isole Barbados abbiamo spinto molto su questo tema facendo diventare l’acquacultura il tormentone della FAO.
Parlare in pubblico è una cosa che spaventa molto, anche
più di dover parlare in inglese per tutto il tempo. Per me non è stato per niente difficile perché mi ero preparato molto. Anche un po’ di faccia tosta ha aiutato!
Far valere le idee e proposte della Bielorussia è stato impegnativo ma alla fine sono riuscito a farle inserire nella soluzione finale. Ho dovuto proporre un emendamento per far introdurre la questione relativa all’acquacultura nella soluzione che alla fine è stato votato con larga maggioranza.
Per raggiungere lo scopo del paese che rappresentavo sono stato assistito da molti delegati che mi hanno aiutato a fare propaganda e a scrivere il mio emendamento. In conclusione è stata un esperienza fantastica e anche molto divertente che spero di ripetere l’anno prossimo e che auguro ad altri studenti del Cannizzaro di fare.

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